SUGHI E SALSE

Salsa al dragoncello senese

Ingredienti:

• Un bel ciuffo di dragoncello

• Un po’ di prezzemolo

• Un pugnetto di mollica di pane

• Mezzo spicchio d’aglio

• Aceto

• Olio d’oliva

• Sale e pepe

Eliminate i gambi al dragoncello e al prezzemolo, quindi tritateli finissimi sul tagliare insieme all’aglio e al pane.

Mettete il tutto in una ciotola, salate, pepate e unite un cucchiaio d’aceto.

Sempre girando versate a filo dell’ottimo olio.

Questa specialità senese si conserva in un barattolo coperto in luogo fresco e buio.

Si gusta con i bolliti.

Il Dragoncello

L’uso del dragoncello è oggi particolarmente diffuso in Francia, dove viene chiamato “Estragon”.

Da noi invece è poco comune.

Si chiama anche “Erba serpentaria” o “Estragone o Tarragona“.

È stato chiamato anche “Artemisia’ in onore di Diana Artemide.

Altri termini usati negli antichi ricettari sono Drago, Draco e Draconzio.

Noto fin dall’antichità, è forse di origine tartara e sarebbe stato introdotto tramite gli scambi con i Mongoli.

È un fatto comunque che la diffusione di quest’erba inizia dalla Toscana dove sembra sia stata portata dalle truppe di Carlo Magno nel lontano 774 che la piantarono nell’orto dell’Abbazia di Sant’Antimo nei pressi di Montalcino.

A dire la verità sembra che da allora il dragoncello non abbia fatto molta strada.

Fuori da Siena è difficile da trovare.

Quello secco è inutilizzabile, l’unico modo è quindi quello di coltivarselo da soli acquistando i semi.

Con il dragoncello si può preparare sia un ottimo aceto aromatico che delle squisite scaloppine al vino bianco.

 

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